Parnaso Italiano
Repertorio della poesia italiana tra Cinquecento e Seicento
Repertorio della poesia italiana tra Cinquecento e Seicento
Giovan Battista Marino [1569 - 1625]
Rime - Parte prima [1604]
Amorose
Rime - Parte prima [1604]
Amorose
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Ad Alettrione, trasformato poi (secondo che favoleggia Luciano) in gallo.
Ad Alettrione, trasformato poi (secondo che favoleggia Luciano) in gallo.
Guerrer, che poco cauto il bel soggiorno
da’ sagaci d’Apollo occhi celesti guardar di Citerea sì mal sapesti, a lei cagion d’ingiurioso scorno, onde di cresta, in vece d’elmo adorno, armi non più, ma molli piume or vesti, e da’ dolci riposi il mondo desti, fatto nunzio del sol, tromba del giorno: perché nel mio notturno alto diletto dal tuo canto importuno innanzi l’ora son di braccio al mio ben d’uscir costretto? Ahi, che l’ingiuria è di Titone ancora, che scacciata da te fuor del suo letto sonnacchiosa fuggir vede l’Aurora. | 5 10 |
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