Parnaso Italiano
Repertorio della poesia italiana tra Cinquecento e Seicento
Repertorio della poesia italiana tra Cinquecento e Seicento
Autori anonimi [XVII sec.]
Da “Raccolta di sonetti d’autori diversi ed eccellenti dell’età nostra” [1623]
Da “Raccolta di sonetti d’autori diversi ed eccellenti dell’età nostra” [1623]
II
Amante che arrossì all’apparire della sua donna.
Amante che arrossì all’apparire della sua donna.
Uscia dal tempio tumida e fastosa
colei che scerne i miei veraci amori, e con fera tirannide amorosa predava l’alme, incatenava i cori. Vid’io a pena la faccia luminosa, che, turbato d’insoliti colori, tremai qual foglia e rosseggiai qual rosa ch’avampar suol ne’ mattini albori. — Per qual cagion, Amor, così repente — io dissi allor — dài del mio incendio aviso a chi foco d’amore in sé non sente? — Rispose Amor: — Quel che ti pinge il viso è il sangue del tuo cor, ch’esce dolente per discoprir chi l’ha trafitto e ucciso. | 5 10 |
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