Parnaso Italiano
Repertorio della poesia italiana tra Cinquecento e Seicento
Repertorio della poesia italiana tra Cinquecento e Seicento
Battista Guarini [1538 - 1612]
Rime [1663]
Sonetti
Rime [1663]
Sonetti
LXXXVII
In morte di Michel Angelo.
In morte di Michel Angelo.
Quel che si diè già con lo stile il vanto
di far l’ombre spirar, viver le carte, ond’ebbe invidia la natura a l’arte, l’arte che fu per lui mirabil tanto; chi mira il freddo suo corporeo manto: è morto, un sasso il chiude, indi non parte; chi l’opre e ’l grido: è già risorto in parte, onde nostra pietà nol torce, o pianto. Morì la dotta man che sculse e pinse, ma non già chi la resse; e fu d’unirsi, fabro celeste, al suo fattor ben degno. Or sì conforme a quel che ’n terra finse, mira il ver di lassù, ché può ben dirsi che fu pittor di mano, angel d’ingegno. | 5 10 |
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